Un paio d’anni fa Charlene Li, nota analista americana, scommetteva che presto i social network sarebbero entrati così profondamente e diffusamente nella nostra vita, tanto da essere paragonabili all’aria. Così integrati nella nostra vita, da non prestarci neanche particolare attenzione.
Oggi ho avuto la dimostrazione che siamo arrivati già a quel livello o, meglio, una massa importante di Italiani vive già i social network in questo modo. La prova? Oggi mi son trovato in una situazione di necessità: per concludere una commissione avevo bisogno di una piccola somma di contanti ma, causa recente blocco di una carta di credito e l’impossibilità di recuperare contanti in alcun modo (neanche dalla banca madre della mia banca online), mi son trovato senza via d’uscita.
Come ultima spiaggia ho mandato un messaggio agli amici e contatti dei social network più diffusi, Face-book e Twitter, chiedendo agli anconetani in ascolto un prestito d’emergenza. L’ho fatto dal mio smartphone, grazie ad una rete wifi aperta trovata nel centro di Ancona. Nel giro di 30 minuti il messaggio è circolato al punto tale da generare più di una offerta concreta di aiuto e nel giro di un’ora avevo la disponibilità della somma per concludere l’operazione burocratica e tornare a casa senza aver perso una mattina.
Ancona non è né Milano, né San Francisco, ma la mobilitazione, nel suo piccolo, è stata sufficiente a risolvere il problema. Certo, la mia rete di contatti è particolarmente sviluppata e non dico che chiunque al mio posto avrebbe potuto godere dello stesso supporto. Sta di fatto che ha funzionato e di questo devo solo dire grazie agli amici di Twitter e Face-book. Grazie!
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