Diario canadese Day 5 – Primo lunedì

Questo periodo di quattro settimane in Canada ha volutamente ritmi rilassati e dilatati, anche se è prevedibile un crescendo, sia in termini di avventure alla scoperta, sia in senso lavorativo (ho da curare la nuova edizione del mio libro su Face-book, con tempi abbastanza serrati, oltre a curare i miei blog e lavorare su un altro paio di progetti con scadenza ravvicinata).

Il lunedì è stato quindi dedicato a riorganizzare le idee e, complice il ritorno del bel tempo al pomeriggio, a godersi un po’ il bel sole e la temperatura gradevole. Nulla quindi di particolarmente speciale quindi in questo lunedì e il diario èvolto a oggi a raccontare due aneddoti culturali organizzativi su vita urbana e consumi culturali.

Il parchimetro wireless

Impressionante il sistema di parcheggio a pagamento attivo nel centro di Montreal. Probabile che sia attivo anche in qualche città italiana o europea, ma non ne sono a conoscenza. In poche parole ogni posto auto a pagamento sulla strada ha sul marciapiede un paletto con delle istruzioni e un codice relativo al posto auto. Nella prima torretta disponibile, alimentata a pannello solare, basta inserire carta di credito (!!), codice relativo al posto auto e indicare quanti minuti si vuole sostare. Fatto questo, non c’è nessun biglietto da apporre sull’auto, perchéil controllo avviene wireless.

In pratica l’ausiliario del traffico, che viaggia con una macchina rossa molto visibile e molto odiata dagli automobilisti, punta il suo dispositivo di controllo alla torretta e questa gli rimanda i codici dei posti auto in cui il pagamento e i minuti sono scaduti, così che possa provvedere ad emettere una eventuale multa. Chi si trova in centro e si accorge che i suoi minuti stanno per scadere, da qualsiasi altra torretta può di nuovo inserire il proprio codice e aggiungere altri minuti con un nuovo versamento, senza quindi né dover ritornare sull’auto, né rischiare di prendersi una multa.

Consumi culturali: televisione

Qui impera la tv via cavo, vista l’elevata concentrazione in grandi centri urbani. I canali a disposizione sono centinaia e l’offerta è proposta in france e in inglese, visto che qui la doppia lingua è obbligatoria e tutelata per legge. La cosa sconcertante è la dipendenza da contenuti di impostazione o direttamente di importazione americana.

Noi italiani, tutto sommato, nonostante la spazzatura che invade gli schermi, non siamo ancora arrivati allo stadio più avanzato del decadimento intellettuale. Qui, tanto per dire, c’è un canale di reality show 24 ore su 24, giusto per non sentirsi in crisi d’astinenza.

Altra spazzatura che credo in Italia non sia ancora arrivata su grandi volumi è il reality/documentario su patologie psichiche come i disordini ossessivi compulsivi. I problemi familiari dei programmi di Maria De Filippi, al confronto, sono da dilettanti. In una serata di zapping e chiacchiere ci siamo imbattuti in un dibattito in cui, alle 22,00, si parlava di problemi di infezione batterica all’apparato urinario, in un contesto tutt’altro che medico!

Cambi canale e ti trovi Hoarders, un docudrama da spavento. La serie, americana, racconta la storia di persone affette da un disturbo mentale per cui non sono in grado di buttare alcun oggetto che entra nella propria casa e arrivano al punto da non potersi più girare, oltre a vivere in condizioni igienico sanitarie da star male. Certe immagini di case piene di spazzatura da far venire i brividi. Un problema sociale, di cui non ero a conoscenza, ma trattato e spettacolarizzato da una produzione tv, a fini di business. Ovviamente le persone ritratte sono state pagate per partecipare, tanto da avere a disposizione anche degli psicologi per risolvere i loro problemi.

Una televisione che, senza farsi alcuno scrupolo, si approfitta di persone con gravi disturbi psichici per lucrare su un programma televisivo? C’è posta per te e il vecchio Amici di Maria De Filippo si rivalutano instantaneamente se confrontati con questa roba! Lascio a te giudicare andando sul sito ufficiale.

Nei promo delle pause pubblicitarie ho intercettato poi un altro docudrama, Intervention, in cui si vede un ragazzo con problemi di eroina, drogarsi con una siringa anche durante il promo stesso. Da quel che ho capito il programma è una sorta di sfida in cui, puntata dopo puntata, il telespettatore è invitato a seguire il percorso del tossicodipendente e vedere se, all’ultima puntata, sarà riuscito o meno a disintossicarsi. Roba da matti!

Chissà quando questa spazzatura arriverà in Italia? In Canada la tv ègià stata ampiamente contagiata… irreversibilmente, sembra!

Qualcosa perà si salva. HGTV è un canale dedicato alla casa e all’immobiliare, che offre informazioni utili per rinnovare la propria casa, migliorarla e darle più valore prima di una vendita e molto altro. House Hunters aiuta una coppia a comprare casa, anche per la prima volta, facendo comprendere sotto forma di docureality quali fattori considerare, in maniera divertente. Non tutto è da buttare e credo un canale simile potrebbe avere successo anche in Italia, seppur noi abbiamo un rapporto con la casa diverso dai nordamericani.

Il diario di oggi si chiude con un preview della giornata. Una nuova splendida giornata di sole trama contro i miei impegni lavorativi ed è prevedibile un primo giro in bici nei dintorni, con un percorso ciclabile vicino ad un corso d’acqua. A domani!

Una risposta

  1. purtroppo per quanto riguarda i reality show 24 ore su 24 ci sono già in Italia.

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