Ce l’avevo in mente una settimana fa. Un post per riassumere e tracciare – questo blog nasce e continua ad esistere per ragioni personali, non altro – uno splendido inizio d’anno, con tre mesi quasi da incorniciare. Certo, non tutto è andato perfettamente e qualche basso c’è stato, ma non capita così frequentemente di visitare 3 continenti, fare lo speaker in una conferenza negli USA, visitare per la prima volta l’Africa, rivedere vecchi amici in giro per il mondo e farne di nuovi, vivere nuove esperienze e riviverne di altrettante piacevoli. Una ricchezza tutta culturale, esperienziale e interiore ma per me più importante oggi delle cifre del conto in banca o di altre metriche più terrene.
Quel post non l’ho mai scritto, perché prima che lo facessi, proprio domenica scorsa, è venuto meno il mio secondo nonno. L’addio era nell’aria a causa delle sue gravi condizioni di salute, ma il distacco non è stato facile, non fosse altro per il supporto agli altri familiari che più ne stanno soffrendo. A questo, forse come conseguenza dello stress accumulato, si è aggiunto qualche giorno di febbre alta e debolezza che mi ha impedito anche solo di pensare. Una condizione che ho vissuto solo pochi mesi fa – novembre, tonsillectomia – ma che è stato un bagno di realtà sempre dietro l’angolo. Non ne sono ancora venuto fuori del tutto ed è forse questa la ragione del mio umore ancora non proprio positivo, ma è l’agenda che prova a reagire per me. Da martedì parte il Festival del giornalismo di Perugia, al quale parteciperò come speaker e moderatore, e potrebbe essere l’occasione per distaccarmi e cambiare un po’ aria. A Maggio c’è poi un nuovo viaggio negli USA, questa volta Orlando in Florida, invitato da RIM, l’azienda di BlackBerry. A giugno altri due viaggi di piacere dovrebbero chiudere il trimestre in positivo, seppur più di una preoccupazione non voglia lasciarmi. Mi piacerebbe parlarne, ma è meglio che rinvii ad un altro momento.
La vita continua
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