Curando la mia biblioteca digitale, ieri mi sono soffermato su un libro di finanza personale, scritto da un autore molto popolare. Nello sfogliarlo, mi sono reso conto di un grave fallimento in cui sono andato incontro quest’anno: non ho dedicato il tempo necessario a curare i miei investimenti. Lo so, sono fortunato ad avere dei risparmi e sono fortunato ad averne abbastanza da non dovermi preoccupare di quanto lavoro, senza preoccupazioni per l’immediato futuro. Questa situazione mi permette, letteralmente, di avere tempo guadagnato per dedicarmi a ciò che mi fa star bene e riuscire a svolgere molte attività quotidiane che per molti, presi da ritmi di lavoro pressanti, sono visti come un lusso irraggiungibile. Nonostante questo sento di avere fallito: avrei potuto e potrei gestire meglio i miei risparmi e far sì che l’effetto di tempo guadagnato possa perpetuarsi in un tempo futuro ancora più lontano. Mi sono adagiato sulla mia condizione di attuale privilegio, trascurando attività che mi costano fatica. Posso dedicarmi ad altro e non pensarci, ma il non pensarci mette a rischio il mio futuro. È comunque così lontano che non me ne preoccupo come dovrei. Lo riconosco qui, perché il primo passo per affrontare un fallimento è riconoscerlo.
Nel rendermi conto e nel capire come spronarmi a cambiare rotta mi è venuta un’altra riflessione, altrettanto importante, anche se a pensarci bene non è una novità: dalle persone intorno a me non ho stimoli a migliorare. Né dalla famiglia, né dagli amici più prossimi, né dalle community che frequento abitualmente viene uno stimolo forte a migliorare dove sono carente. Il motivo, purtroppo, è che in tutti questi ambiti o non c’è interesse per il tema in cui avrei bisogno di uno stimolo o di un esempio da seguire – la finanza personale è uno di questi – o sono io l’esempio da seguire su quel tema perché sono quello più avanti nel percorso di consapevolezza. Non ne faccio certo una colpa a chi mi circonda. Prendo semplicemente atto che non sono stato capace di trovare le persone giuste a tale scopo. Come ovviare a questo problema?
Un anno fa mi sono iscritto a una community che mi ha dato molti stimoli e mi ha permesso anche di stabilire qualche nuovo contatto internazionale. Per seguire le mie di community ho finito per trascurare il mio rapporto con quella community. Nell’equilibrio del mio tempo settimanale, credo sia indispensabile trovare uno spazio per l’esplorazione e la relazione con altri da cui imparare, perché ne sanno più di me su ciò in cui voglio migliorare. Al momento non vedo altra via che coltivare relazioni online e leggere libri. Mancano meno di 40 giorni all’inizio del nuovo anno ed è tempo di sperimentare un nuovo equilibrio. Quest’anno ho raggiunto molti obiettivi e perdura uno stato quasi costante di benessere psicofisico, ma ci sono lati della mia vita, come la finanza personale, che necessitano di una spinta forte. Devo dire a me stesso che il tempo dedicato al benessere intellettuale deve essere ridimensionato, così come il benessere sociale è parzialmente andato fuori controllo anche quest’anno. Lo so, può essere paradossale in un mondo in cui la solitudine uccide e il lavoro limita le relazioni sociali, ma per me è l’opposto. Il ritorno allo smartphone è stato particolarmente deleterio, perché il surrogato di relazioni dato dalla messaggistica istantanea è il più grande ladro del tempo. Devo cominciare a ridurre anche il tempo dedicato alla letteratura, parzialmente anche al cinema, e quello dedicato alle relazioni sociali, a vantaggio del tempo da investire nel gestire le finanze. Quanto meno per riprendere il controllo di alcuni ambiti che ho trascurato. So che ho molto da lavorare. Oggi è il giorno giusto per cominciare.
Un altro aspetto è legato poi alle emozioni legate alla finanza personale ed ad altri ambiti che sono rimasti indietro. C’è una difficoltà nell’affrontarli sia per la noia relativa alla burocraticità di certe azioni, sia perché sono legati a momenti del passato che non voglio ricordare. Serve uno sforzo non indifferente nel trovare i momenti nella settimana in cui tutto si ferma e niente altro ha importanza nel quotidiano che riprendere in mano le redini di quanto rimasto indietro. Vediamo se questa consapevolezza emersa ieri avrà una parziale risoluzione già prima della fine dell’anno, per cominciare il 2022 con il piede giusto. Del resto considero da tempo il mese di dicembre come il mese in cui sperimentare e attuare il cambiamento auspicato per l’anno nuovo. Perché attendere? Non sai quanto tempo puoi recuperare, a tale scopo, azzerando la corsa ai regali e l’inutile tempo rivolto allo shopping.
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