Oggi in Grecia è festa per il lunedì di Pentecoste. Ieri, pur con una giornata parzialmente nuvolosa, ho preso troppo sole, così stamattina sono ancora a riposo. In un viaggio che dura oltre una settimana, il tempo si dilata. A un certo punto perdo la cognizione del tempo. Non penso più a che giorno della settimana sia: non è importante e non è rilevante. Cambiano le priorità. Nel mio caso, in questo caso, la priorità è decidere cosa mangiare, cosa mangiare prima e cosa portare in spiaggia eventualmente, in quale spiaggi andare, con quale mezzo o attraverso quale percorso o sentiero, se ho messo nello zaino tutto ciò di cui ho bisogno e niente altro. Certo, i giorni in cui ho un traghetto o un aereo da prendere entra in funziona il sistema di controllo che si assicura che abbia il biglietto e che arrivi in tempo al porto o in aeroporto. Niente di particolarmente stressante, considerando che ho di solito tutto il tempo per definire tempi e modi, seppur un minimo margine di incertezza c’è e va sempre considerato.
Resto dell’idea che viaggiare da soli sia molto più divertente che viaggiare in compagnia, perché la compagnia alla fine la trovi e varia nel tempo e nello spazio. Da solo puoi incrociare chi vive nel posto che stai visitando o chi viaggia come te. Incroci che possono durare un giorno o più. Alcuni di questi continuano online e generano nuovi incontri a distanza di settimane, mesi, anni. Viaggiando con qualcuno, tutto ciò succede solo in minima parte o non succede affatto. Lo confesso: per queste ragioni mi fa vera compassione chi, anche tra i miei amici, non ha avuto l’occasione di viaggiare da solo o non lo fa da tantissimi anni, viaggiando sempre con il proprio partner. Tristezza, oltre che compassione, per le occasioni perse di confronto, di crescita, di scoperta. Amen. Ognuno definisce i propri compromessi, ciò che vuole ottenere e ciò che lascia indietro. L’importante, almeno, è che sia una scelta consapevole, ma raramente alla fine lo è. Per quel che vedo.
Questo periodo di viaggio, giunti oggi al giorno 26/60, è un buon mix tra il viaggiare da solo e il viaggiare in compagnia. In questa fase centrale sono da solo e ho già avuto modo di rivedere un amico greco conosciuto l’anno scorso, conoscere altri greci e ieri un macedone. Sono anche molto felice di aver realizzato il proposito, nonostante fossi schiacciato tra altri impegni di viaggio, di tornare in Grecia a giugno, sulle isole. Le isole sono così tante che, anche a prenderne solo 3 all’anno, potrei andare avanti a visitarne di nuove e diverse fino a tarda età, nonostante ne conosca già tante.
Clima favorevole, ritmi rilassati, ambiente mediterraneo, case bianche e blu, acqua cristallina, spiagge deserte o semi deserte, buon cibo anche se con opzioni vegetariane limitate, prezzi competitivi, facilità negli spostamenti, buona ospitalità, percorsi per camminare nella natura. Il tutto a meno di due ore di volo di distanza o poco più con un traghetto. Non serve proprio andare alle Hawaii per vivere l’esperienza dell’isola, almeno non nell’estate europea. Sì, la Grecia mi piace proprio. Pur nel desiderio di scoprire e conoscere paesi e culture nuove, la Grecia non mi stanca mai. Un mix di conosciuto e di sconosciuto: i colori e i paesaggi si assomigliano di isola in isola, ma ogni isola ha le sue caratteristiche proprie. Familiare e nuovo allo stesso tempo. Volendo ci passerei ben oltre un paio di settimane a giugno, ma poi dovrei fare i conti con i periodi più affollati e più caldi, ragion per cui è meglio accontentarsi di questa possibilità e replicarla, per quel che sarà possibile, ogni anno in cui potrò.
Il non programma di oggi prevede ora che vada a procurarmi qualcosa per il pranzo, da portare in spiaggia, in un’altra spiaggia dove non sono ancora stato. Ce ne sono così tante che 4 notti non bastano per cambiare una o due al giorno, pur muovendomi con il bus e a piedi. Ho già fatto il check in per il traghetto tra 48 ore e mi godo il sole, il relax e la libertà in spiaggia.
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