Le giornate si susseguono veloci. Niente di particolare da rilevare, se non l’appassionante lettura di Oppenheimer. Interessante oltre il film, che per ovvie ragioni ha dovuto fare delle scelte nel raccontare in 3 ore una storia scritta in 700 pagine. Ciò che mi ha colpito fino a ora è come gli Stati Uniti avessero intercettato un’apertura alla resa da parte del Giappone, poche settimane prima lo sgancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki e, nonostante questo, abbiano tenuta segreta questa informazione (Oppenheimer non lo sapeva) e abbiano deciso lo stesso di procedere con l’uso della bomba. Nel film c’è soltanto una riunione in cui un membro del governo (il ministro della guerra o il segretario di stato, non ricordo) argomenta che la bomba avrebbe risparmiato vite perché l’invasione di terra del Giappone, per mettere fine alla guerra, avrebbe sacrificato molte più vite (americane, ovviamente). Altra cosa che non sapevo, mia ignoranza, è il bombardamento a tappeto con napalm incendiario su Tokyo, con almeno 100.000 morti stimati. come per tutti gli eventi storici, i fatti cambiano (o la percezione dei fatti cambia) a seconda dei punti di vista, soprattutto per eventi tragici come la guerra.
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