Con l’ennesima iterazione di ordine e pulizia anche gli ultimi telefoni fissi in casa, da tempo disconnessi, se ne vanno. Dove non lo so, ma certamente fuori di casa.
Ne avevo ancora due: uno fisso e un cordless. Disconnessi da tempo, nonostante abbia la facoltà di ricevere (e fare chiamate a pagamento), perché le uniche chiamate in ingresso erano quelle di telemarketing. Nessuna ragione di esistere. La qualità della rete mobile è ormai alta e, soprattutto, nessuno telefona più. Ci penso ogni volta che, in un film ambientato in un’altra epoca, vedo come il telefono fisso era centrale. Non c’erano, ovviamente, altri modi di fare o ricevere chiamate. Se non eri a casa, niente connessione. In qualche caso, come in Strade violente (Thief) di Michael Mann, il protagonista fa e riceve chiamate in un bar, per evitare di essere intercettato e scoperto.
Quindi niente più telefono, neanche nel cassetto, perché non ho intenzione di usarlo ulteriormente. Fino all’ADSL una ragione per tenere un telefono era che, anche senza elettricità, il telefono funzionava, a differenza di Internet. Ora, con la fibra, anche la linea fissa passa per Internet, quindi niente rete senza energia elettrica.
Sono felice, dopo una ulteriore sessione di riduzione dei miei possedimenti, di poter dire che ho veramente pochi oggetti entrati in casa negli ultimi anni, tra pochissimi acquisti e qualche piccolo regalo ricevuto. Significa che ho resistito con successo alle sirene del consumismo e che, ancora meglio, utilizzo gran parte di ciò che ho, più altri oggetti che non uso da tempo (5 cravatte!) e che, nel giro di qualche mese, se non utilizzati, potrebbero anch’essi essere donati. Per ora mi congratulo con me stesso per aver liberato ulteriore spazio, che non andrò a riempire, e che ho ordinato e organizzato ciò che possiedo. Ancora meglio di prima. C’è sempre spazio di miglioramento.
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