Viaggiare all’estero, per lavoro o per piacere, è una attività che ognuno di noi dovrebbe praticare il più possibile. Uscire dai confini nazionali ci aiuterebbe a capire meglio come tante situazioni che diamo per scontate e immutabili nel nostro paese in realtà non lo siano. Non è detto che certe cattive abitudini e altri cattivi comportamenti siano la normalità e debbano restare la normalità, come se non ci fossero altre possibilità.
Con questo non voglio dire che tutti gli altri paesi siano meglio dell’Italia, ma che abbiamo tanto da imparare da molti, per prenderne il meglio.
Questa riflessione mi èvenuta ieri, leggendo l’esperienza di Marco nel suo recente viaggio in Scandinavia. Marco è rimasto sconvolto, per lo più positivamente, di come il sistema pubblico funzioni a meraviglia e non solo: il suo post merita una lettura integrale.
Gianfranco invece sta trascorrendo un anno sabbatico in Giappone e racconta sul suo blog altrettante esperienze che ci aiutano a capire, ad esempio, come i servizi aeroportuali possano essere amichevoli come non ci si aspetta.
Chi non può viaggiare, grazie alle esperienze pubblicate sui blog, da chi ha avuto questa opportunità, può aprire la mente e guardare con un occhio diverso il nostro paese, magari per rimboccarsi le maniche e contribuire, nel proprio piccolo, a cambiare qualcosa.
Grazie a Marco e Gianfranco per aver condiviso le loro esperienze.
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