Avrebbe trascorso la serata da sola; e qualche volta, quando si organizzava bene, si accorgeva che restare sola non le dispiaceva affatto. Prima si vestiva comoda e si metteva a cucinare l’occorrente per la sua cena leggera, poi si preparava da bere – mai più di due bicchieri – e guardava il notiziario serale della CBS. Infine, dopo aver mangiato e lavato i piatti, si sedeva in poltrona o si sdraiava sul divano a leggere un libro, e le ore passavano senza che se ne rendesse conto finché non veniva l’ora di andare a letto.
Richard Yates, Easter Parade
Se c’è un servizio per abbonamento che ho attivato quest’anno e di cui sono entusiasta è proprio Readwise. Le citazioni che utilizzo su questo blog e altrove provengono da libri che ho letto e sottolineato col mio ebook reader. Importato tutto su Readwise, ogni giorno il servizio me ne propone 10 (il numero lo decidi tu), tra i più vecchi e i più recenti, col peso che ho deciso io. In tutto ne ho 9000 e a fare presto il conto significa che mi ci vorranno almeno 3 anni per scorrerle tutte almeno una volta.
Ogni giorno riemergono quindi dalla memoria dei passaggi che avevo sottolineato per un motivo. Un 20% è inutile. Un 60% fa pensare. Un altro 20% è da usare, commentare e discutere. Ciò vale per fiction e non fiction. Come il passaggio sopra, tratto da narrativa, che interpreto come un esempio di come si può stare bene con se stessi, soli, a casa, con un libro.
Oggi è una giornata da segnare sul calendario anche solo per un motivo. Ho un nuovo paio di occhiali da vista. Mi piacciono molto e trovo che mi diano un’aria diversa dal vecchio paio. Ogni tanto è necessario rinnovarsi, anche sul piano dell’immagine. Prossimo passo sarà integrare il mio guardaroba con nuovi capi, visto che ne ho eliminato vari usurati, ma non c’è fretta. Gli incontri in presenza continuano a essere limitati e lo saranno, credo, almeno per tutto l’inverno 2021/2022.
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