Tempo di applicare un po’ di autodisciplina alle mie abitudini. Urge tornare su livelli più bassi sia nel consumo di media, sia nell’uso dello smartphone. Se c’è un nuovo livello di consapevolezza raggiunto nei due mesi di viaggi, è che il tempo del viaggio – attese e altri tempi morti, soprattutto quando sono da solo – mi induce a passare più tempo sullo smartphone, a chattare e a controllare notizie che a casa ho smesso di controllare. Comprensibile, fino a un certo punto. Ora si tratta di riprendere il controllo del tempo (almeno in parte) e di recuperare tempo per creare e rielaborare.
La nuova abitudine del bagno al mare di prima mattina vorrebbe avvantaggiarsi di questo effetto positivo, se non fosse che l’acqua dell’Adriatico in questi giorni è ben più alta dei 13,6 gradi dell’esperimento. A vedere questo sito, per il medio Adriatico i mesi primaverili e autunnali sarebbero quelli ideali. Sperimenterò.
Cold-water immersion is a well-tolerated therapy that is capable of significantly improving mood in young, fit, and healthy individuals. A key aim of this study was to control for the effects of swimming as a mechanism responsible for the improvement in mood which has been shown in previous studies. Thus, the change in mood evidenced in this study was not due to physical activity per se. Consequently, the hypothesis that cold in and of itself can improve mood is supported.
L’immersione in acqua fredda è una terapia ben tollerata che è in grado di migliorare significativamente l’umore in individui giovani, in forma e sani. Uno degli obiettivi principali di questo studio era controllare gli effetti del nuoto come meccanismo responsabile del miglioramento dell’umore, come mostrato in studi precedenti. Pertanto, il cambiamento dell’umore evidenziato in questo studio non era dovuto all’attività fisica in sé. Di conseguenza, l’ipotesi che il freddo di per sé possa migliorare l’umore è supportata.
Stamattina ho recuperato il journaling arretrato, compresi gli ultimi giorni a Tokyo, almeno in formato ridotto ed essenziale. Mi rimane il blog post sugli ultimi 4 giorni a Tokyo e la conseguente selezione delle immagini, per poter archiviare il viaggio, liberare spazio sul telefono e tornare all’ordinario. Non per pianificare un nuovo viaggio, troppo presto, ma per concentrarmi sull’ordinario e riprendere il controllo dell’agenda delle cose da fare e da organizzare. Sono già due volte che scrivo controllo, notare.
Ho terminato Il giardiniere in spiaggia, grazie alla nuova abitudine di passare la parte finale del pomeriggio in spiaggia, per tutti i giorni in cui la temperatura supera soglie di vivibilità senza aria condizionata, che non mi manca affatto. Libro che non mi ha impressionato, se non per un tono leggero e brillante, ma che sembra così esplicito in alcune parti da essere entrato nella top 10 dei libri più bannati dalle biblioteche scolastiche americane. Questo la dice lunga sull’ondata di censura in corso negli Stati Uniti. Tutto questo semplicemente perché il libro si rivolge a un pubblico di adolescenti (il protagonista ha 23 anni) e ha qualche riferimento sessuale esplicito. Follia dei tempi moderni.
A proposito di libri, The Syllabus consiglia questo libro che argomenta contro le automobili: Traffication. Sempre utile aggiungere ulteriori argomenti documentati a concetti già chiari nella propria mente.
Ho visto The Covenant di Guy Ritchie. Film d’azione militare abbastanza convenzionale. Il trailer racconta tutta la trama. Non c’è niente di sorprendente od originale. Ben fotografato, ben recitato. Non lo rivedrei e non te lo consiglierei neanche, a meno che tu non veda solo film d’azione.
Ho deciso di cancellare dalla mia agenda tutti (o quasi) i film americani papabili in programmazione nei prossimi giorni nei miei cinema, perché ho bisogno di cinema non americano e non Hollywoodiano. Saltano quindi il nuovo Indiana Jones, Super Mario, Elemental. Sono incerto su Barbie, giusto per la curiosità sul fenomeno. Unica eccezione, andrò a vedere il nuovo Mission Impossible perché sicuramente merita. Per il resto recupero a casa cine europeo e asiatico, con una puntata in Giappone, giusto per rivedere sullo schermo dei panorami entrati nel mio immaginario con l’ultimo viaggio.
Ho una quantità di link arretrati imbarazzante.
Ho trovato il blog di un danese che ha messo piede in tutti i paesi del mondo, uno dopo l’altro, dal 2013 al 2023, con uno stop per la pandemia. Tutti i paesi, senza prendere un aereo!! Mi chiedo come abbia fatto a viaggiare, anche se brevemente, in paesi in guerra o non sicuri. La risposta l’avrò spulciando i suoi post. I miei 63 paesi, in confronto, sembrano il giro della provincia d’Ancona. Visto da un altro punto di vista, significa che ho margine di manovra per esplorare ancora qualche altro angolo di mondo.
Per il prossimo viaggio a Tokyo, trovare un ristorante vegano o vegetariano sarà più facile, con questa guida in 40 pagine. Peccato averla trovata solo l’ultimo giorno, nell’ultimo ristorante. Meglio tardi che mai! Tra l’altro sullo stesso argomento c’è una collezione di link probabilmente sovrapposta.
Non avrò modo di approfondire più di tanto, ma il viaggio in Giappone mi ha lasciato con una grande curiosità per il mondo dei kanji, gli ideogrammi usati nell’alfabeto giapponese. Ho trovato un dizionario inglese-giapponese in cui fare ricerche e traduzioni. Affascinante.
Dopo essere stato al Ghibli Park e dopo consigli di appassionati, ho in coda di visione una delle prime produzioni Ghibli: Pom Poko. L’hai visto?
Al Ghibli Park:
Sempre a proposito di Giappone, trovo affascinante che ogni stazione del treno e della metro abbia una musichetta (jingle) che suona quando il treno sta per partire. Altro tema che voglio approfondire. Mi dicono ci sia un sito con tutti i jingle. Arte ne parla in questo video:
Domani ne seguono altri.
Traduzione ChatGPT e immagine Giappone da Bing.
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