Di che ti occupi Luca?

Il tempo per riflettere genera e chiarisce le idee.

Ciò che ha creato Stable Diffusion con il prompt: sabbatical time.

Ogni volta che qualcuno mi chiede cosa faccio, in senso lavorativo, fatico a dare una risposta. A seconda dell’interlocutore e del contesto in cui mi viene posta la domanda, fino a ieri davo risposte diverse, tutte accomunate dall’essere parzialmente o non più vere: giornalista freelance, marketing digitale, content marketing per conto di aziende, community manager o fondatore di una community sull’apprendimento continuo. L’unica risposta vera è l’ultima, ma non è un lavoro, considerando che il progetto non ha al momento ricavi e non ne ha mai avuti di sufficienti.

Da oggi la risposta che darò alla domanda “Luca, di cosa ti occupi?” sarà molto più concreta e pragmatica, anche se richiederà ulteriori approfondimenti: non sto lavorando e sto attraversando un periodo sabbatico. Sabbatico significa che il mio focus non è il lavoro, ma l’accumulare esperienze.

Ho chiesto a ChatGPT di spiegare questo concetto come un divulgatore scientifico che si rivolge a un pubblico di knowledge worker.

Un periodo sabbatico, nel contesto lavorativo, è un’assenza prolungata dal proprio lavoro, che può durare da qualche settimana a diversi mesi, durante la quale ci si prende una pausa dallo stress quotidiano e si dedicano attività diverse e stimolanti.

Il nostro cervello ha bisogno di riposo e di stimoli nuovi per funzionare al meglio. Quando ci immergiamo costantemente in un ambiente lavorativo, il nostro cervello può andare in sovraccarico, portando a una diminuzione della produttività e della creatività.

Spesso, quando siamo immersi nel nostro lavoro quotidiano, tendiamo a perdere di vista il quadro generale e ci concentriamo solo sui dettagli. Prendersi una pausa ci permette di vedere le cose da una prospettiva diversa, di riflettere sul nostro percorso professionale e di valutare se siamo ancora soddisfatti e felici del nostro lavoro attuale.

Lo stress lavorativo cronico può portare a problemi di salute come l’ansia, la depressione e l’insorgenza di malattie fisiche. Prendersi una pausa dal lavoro ci consente di ridurre lo stress e di dedicarci a noi stessi, al nostro benessere e alla nostra salute.


Saper imparare è un progetto aperto, ma non posso considerarlo un lavoro al momento. Sono in una fase di riflessione e il progetto potrebbe anche venire terminato nei prossimi mesi. Non è questo che mi definisce, in quanto persona, e neanche il fatto che abbia o meno successo.

Credo sia onesto raccontarsi nel modo più vero, pur nella difficoltà di uscire dai percorsi più tradizionali e battuti. Tutto ciò genera a cascata una serie di domande o di dubbi nell’interlocutore, ma non mi spaventa. Non mi spaventa neanche apparire come strano, diverso, curioso, anticonformista. Ci sono abituato e non cerco certo consenso sulle mie scelte, né sul mio stile di vita. Certo che è spiazzante, per i più, perché siamo abituati a incasellare e definire il prossimo rispetto al lavoro che fa, attribuendogli una posizione sociale conseguente. Mette anche in difficoltà chi ha costruito la propria identità intorno al proprio lavoro (i più), perché instilla in loro il dubbio che senza il lavoro la loro vita abbia poco significato. Problema loro, non mio.

Quanto dura questo periodo sabbatico? Non ho una risposta a questa domanda. Non ho una scadenza imposta da nessuno, se non forse dall’entità del mio tesoretto, che continua a sostenermi.

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