Domenica 13 Agosto 2023

Do you want me back?

Single di Everything but the girl

Curiosa la vita. Nelle ultime 48 mi sembra di essere passato da momenti di calma piatta e noia a momenti di vento da uragano e stati di eccitazione di gran lunga sopra la media e viceversa.


Certamente mi ha entusiasmato il nuovo EP di Everything but the Girl registrato negli studi della BBC. Quattro brani, uno più bello dell’altro.

Questa versione di Nothing Left to Lose, struggente, è quasi meglio dell’originale.


Finalmente, finalmente, ho trovato un paio d’ore per vedere prima Burning Days e poi The Blue Caftan. Uno meglio dell’altro. Entrambi passati a Cannes.

Burning Days mostra la Turchia di oggi, tra populismo, omofobia, razzismo, corruzione, sfruttamento delle risorse naturali. Molto teso. Non ci sono personaggi bianchi e personaggi neri, ma tutto è sfumato o sembra esserlo. Molto, molto ben recitato. Ottima sceneggiatura, con un finale che ti lascia a bocca aperta. Il finale di un film è un’arte in sé: non tutti sono capaci purtroppo.

The Blue Caftan mostra uno spaccato delle relazioni personali e della società marocchina. Molto intimista, delicato, sussurrato quasi. Se gli si può muovere una critica è che in certi momenti sa di brodo allungato, ma alla fine non si può non rimanere soddisfatti. Promosso, per la sensibilità soprattutto e per la fotografia, a tratti quasi commovente.

Sembra che nessuno dei due abbia un distributore italiano, ancora. Peccato.

Non ho resistito poi a far saltare la fila a The Childe, per una improvvisa voglia di cinema coreano, dopo aver notato l’uscita dell’ultimo film del regista di Night in paradise, visto durante il lockdown del 2021, che trovi su Netflix. Una dark comedy mescolata a un film action in cui non mancano né l’ironia, né i colpi di scena, né le scene ad alta tensione. A riprova, se qualcuno avesse bisogno di essere persuaso, che i film d’azione ben fatti non li sa fare solo Hollywood. Utile (per me) anche a tenere un piede in Asia. La trama si svolge tra Corea del Sud e Filippine. Dubito troverà un distributore in Italia.

Ho guardato distrattamente Narrow Path to Happiness, documentario che segue una giovane coppia rom (ungherese) gay nel progetto di realizzare un musical sulla propria esperienza di vita. Documentario che merita interessa più per il soggetto e per il contesto (omofobia crescente in Ungheria) che per il prodotto sul piano tecnico artistico. Comunque interessante.

La mia pausa da serie TV è destinata a essere sospesa per guardare presto la miniserie diretta da Xavier Dolan, non ancora uscita in Italia (credo): The Night Logan Woke Up. Considerando l’ammirazione che ho per Xavier Dolan, la guarderò sulla fiducia.


Il mese di agosto è un mese ricco di cinema (a casa) perché l’assedio dei turisti mi fa perfino passare la voglia di uscire, oltre che di andare al mare. Il tutto cambierà, parzialmente, per la presenza di qualche ospite per qualche giorno.

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