Apparentemente sono settimane in cui mi sembra di essere il protagonista di Groundhog Day (Ricomincio da capo): mi alzo, splende il sole, colazione in terrazzo, mare (anche se non negli ultimi giorni), pranzo, sonnellino, frutta, relax, mare, sole, bagno, libro, chiacchiere, rientro. Cena o asporto o cena fuori, a letto non troppo tardi e buona notte. La mattina dopo si ripete la stessa giornata, giusto con qualche piccola variazione. Costanti sono: sole, buone temperature, mare, bagno, libro, sonnellino, regime dietetico a base vegetale, qualche relazione sociale. Non mi sono stancato perché quest’estate me la sono proprio goduta, in equilibrio tra vita intellettuale (totalmente offline, se non fosse per questo blog), vita sociale, benessere psicofisico (che comprende alimentazione, attività all’aria aperta se non proprio esercizio fisico, bagni di sole, bagni e docce fredde, sonno) e una minima gestione delle entrate. Vivo al presente e mi preoccupo dell’immediato futuro sono in prossimità dei weekend in cui ho visite e voglio avere una anticipazione di quello che potrebbe essere il meteo. Il prossimo sabato è il primo giorno da quasi 3 settimane in cui è prevista un po’ di nuvolosità e qualche leggera pioggia, se confermate. Da domenica dovrebbe tornare tutto come prima, salvo le temperatura più in linea con il periodo, almeno per la massima. Per un’altra settimana andiamo avanti così, poi vedrò il da farsi. Nessuna urgenza, se non gestire l’ordinaria amministrazione, con una proiezione nel futuro di non oltre una settimana. Perché preoccuparsi del futuro quando hai il presente da vivere intensamente? Pensare a oggi, a cosa fare ora, dà molto più soddisfazione di qualsiasi pianificazione futura, almeno in una giornata di fine estate come anche quella di oggi. Quando e se arriverà l’autunno e dovrò stare più in casa avrò modo di pensare a cosa fare, se avrò meno opzioni di vivere e di agire. Avanti così. Mi fa specie leggere poi un post scritto 12 anni fa in cui documentavo il mio minimalismo digitale. Cal Newport non aveva ancora scritto il suo libro sull’argomento. Io ne parlavo a Carola Frediani per un giornale: sotto lo screenshot della pagina del giornale (clicca per ingrandire). Il tempo passa e i comportamenti positivi generano ritorni con tasso composto. A volerli valorizzare, credo di avere guadagnato sul campo i titoli per parlare di questi argomenti con cognizione di causa. Un amico mi dice da tempo che dovrei fare il life coach e non è detto che lo faccia sul serio. Ne riparleremo. 13 anni fa scrivevo invece di universi paralleli dati dall’esperienza prolungata di viaggio a contatto con altre culture, di ritorno dal Canada. Bei tempi, come quelli di oggi per altro. Nel post di 13 anni fa, tra l’altro, c’è anche un riferimento a uno spot che mi ha portato indietro nel tempo. Lo riporto sotto, per la musica e per lo slogan (improvvisamente tutto sembra più vecchio).
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