Ho perso l’ispirazione

Ciò che è essenziale e ciò che non lo è

“Per colui che è stato sfiorato dall’ala della morte, non riveste più la minima importanza quello che una volta era capitale; altre cose son diventate essenziali, cose che un tempo non apparivano davvero degne d’attenzione, cose di cui, anzi, un tempo si ignorava persino l’esistenza. Il cumulo delle cognizioni acquisite, che pesava sul nostro spirito, si squama come una vernice e in certi punti lascia vedere a nudo la carne, l’essere autentico che era nascosto.”

André Gide, L’immoralista

Bella giornata

“La scala era la colonna vertebrale dell’edificio, i gradini erano le vertebre. Attraversavo un corpo. Emanava odori e faceva rumori. Sentivo il profumo dei cibi che cuocevano, dell’incenso che bruciava, le esalazioni di veleno contro gli scarafaggi e le zaffate di hashish. Udivo le radio e i giradischi, la vecchia italiana che urlava «Bassano!» ogni giorno, e i passi del bambino che correva nell’ingresso. Bassano non rispondeva mai alla vecchia, presumibilmente sua nonna, e non mi capitò mai di vederlo. Quando la incontravo dabbasso o per le scale, immancabilmente lei faceva un cenno col capo e diceva: «Bella giornata», anche se era brutto tempo.”

Leonard Michaels, Sylvia

Esercizio, frutta e verdura

“The lifestyle factor most closely associated with slowing aging—even more than exercise—is a marker of fruit and vegetable intake, blood levels of carotenoid phytonutrients like beta-carotene. So, an “epigenetic diet” would focus on consuming more fruits and vegetables. On the other hand, the food most consistently linked to accelerating aging is meat.”

Michael Greger, How Not to Age

Due minuti

“Getting up for light activity such as walking for two minutes every hour has been shown to be associated with a 33 percent lower chance of dying over a three-year period. Two minutes! That’s a big boost in prevention for a short period of time.”

Gupta, Sanjay, 12 Weeks to a Sharper You: A Guided Program

La nostra amicizia è una ragnatela

“Mi lasciai scivolare addosso la piccola tirata ipocrita e sorvolai. In quel momento capii che la nostra amicizia non era scolpita nella roccia. Era simile a milioni di altre di cui non si scrive la storia. Un oggetto leggero come una ragnatela; complesso, ma un tocco di gelosia può romperlo.”

Lawrence Osborne, Java Road

Sperimentare

“Don’t assume that what you’re doing now is the best way. Try
different approaches and see if you can find better alternatives.”

Ross Dawson, Thriving on Overload

Sentirsi indietro è normale

“Author Oliver Burkeman wrote: “Few things feel more basic to my experience of adulthood than this vague sense that I’m falling behind.”

Eric Barker, How to Be Happier Without Really Trying


Quanto sopra è quanto mi ha proposto Readwise stamattina, pescando dall’archivio di oltre 13000 passaggi sottolineati dai libri che ho letto. Passaggi sottolineati non per caso.

Informarsi

Un anno fa ieri cominciamo a scrivere tutti i giorni o quasi in questo spazio. Scrivevo che non avrei condiviso molti link perché avrei cercato di smettere di leggere articoli. Un anno dopo sono andato oltre, smettendo di leggere le notizie quasi totalmente. Ieri, per caso, sono finito sulla funzione di ricerca di Telegram che propone l’anteprima delle immagini scaricate sul dispositivo dai canali che segui. Seguendo ancora un paio di canali che condivido giornali e riviste, seppur non consultandoli, ho finito per aprire la prima pagina di tre giornali. Il Governo e la finanza pubblica, Diplomazia tra USA e Israele, sondaggi politici stabili in Italia. Niente che devo sapere per vivere. Ho chiuso tutto subito e sono tornato nella mia ignoranza selettiva. Meglio non sapere.

Libri digitali

Negli ultimi giorni sto lavorando a consolidare una collezione di 24000 titoli nella mia antibiblioteca. Un lavoro immane perché si tratta di cancellare i duplicati, una volta scovati, e cancellare tutti i titoli che assolutamente non mi interessano (fantasy, romance, politica italiana, storia di guerre mondiali, medioevo, altro). Da 24000 sono sceso a poco più di 8000 e c’è ancora da limare. Quel che rimane si andrà a sommare alla mia attuale collezione di 12000 titoli in italiano e altri 5300 in inglese. Quindi allo stadio attuale ho circa 26000 titoli, aggiungendo anche guide di viaggio, libri d’arte e libri di cucina. La biblioteca di Umberto Eco occupava 30000 titoli e non so quale spazio utilizzasse. Per dire.

Libri che, tra parentesi, posso ricercare per parola chiave, sottolineare e rielaborare con facilità, organizzare per autore o per editore o per altri metadati, vedere con tutte le copertine affiancate. Se volessi, potrei caricarli sul mio tablet e averli ovunque con me, anche quando viaggio.

In alcuni giorni mi dico che sto perdendo tempo, che filtrare e catalogare (inserire i metadati, pur con automatismi, richiede molto tempo) è un lavoro immane e che dovrei fare altro (=leggere), ma poi mi dico che è a) un divertimento in sé e b) tempo ben speso. Avrei molti più problemi se un lontano zio mi lasciasse una collezione di qualche migliaio di libri, a cui dovrei trovare spazio, per poi filtrarli, valutarli, liberarmi di quelli che non voglio e trovare uno spazio definitivo per gli altri fino a quando non li avessi letti.

Andar per libri

Riflettevo sul fatto che il tempo che ho dedicato a scorrere e valutare libri è di fatto lo stesso processo dell’andare per mercatini o librerie di libri usati: scorri tra migliaia di titoli alla ricerca di qualche perla. La differenza è che non devo viaggiare, sono i libri (digitali) ad arrivare a me, posso vedere tutte le copertine e non solo i titoli dei libri sullo scaffale, il processo di selezione è molto più efficiente e veloce, anche se più lungo perché i titoli sono una quantità da far girare la testa. A questo punto del lavoro i miei libri occupano circa 100 Gb di spazio disco. Considerando che ho 140 Gb liberi, direi che non mi devo preoccupare di fare spazio, non con urgenza.

Sull’ispirazione

Mi chiedo invece chi mi fa fare di condividere pensieri, suggerimenti, esperienze in questo spazio. Potrei farlo privatamente sul mio journal e cambierebbe poco. La mia immagine pubblica non esiste più e non è un male, quindi non mi serve coltivarla. I blog sono sempre più uno spazio di nicchia, fruito da chi li conosce già, senza nuovi contatti: creare nuove relazioni, quando siamo distratti da altri spazi online, è velleitario. Continuerò a farlo, saltuariamente, ma senza un particolare slancio. Magari con la primavera mi torna la voglia… vedremo.

The Killer

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