Avventure cadendo nella tana del Bianconiglio #3

Ogni giorno un’avventura. Oggi più consigli di lettura rispetto alle puntate precedenti.


Ieri in programma c’era Akira (1988), film d’animazione giapponese tratto da un noto fumetto. Film cult citato in liste su liste dei migliori film di sempre. Cult meritato perché è un film decisamente visionario e complesso. Animazione per adulti. Notevole e assolutamente consigliato. Certamente da vedere più di una volta per cogliere la complessità della trama o da approfondire leggendo il fumetto, cosa che mi riprometto di fare presto.

Curiosando tra i miei libri, per vedere chi cita Akira e come, mi sono imbattuto in un libro sulla cinematografia di Yorgos Lanthimos, oggi sulla cresta dell’onda per le 11 nomination all’Oscar per Povere creature, in sala anche in Italia.

Dopo aver visto tutta la sua filmografia, eccetto il primissimo che è in coda, Kinetta. Sfoglio il libro e vedo delle citazioni ad altri testi, che mi incuriosiscono e che mi procuro. Fanno riferimento all’estremismo della Greek Weird Wave alla quale Lanthimos appartiene.

Nella mia antibiblioteca entrano quindi:

The Feel-Bad Film

Extreme Cinema
Screening The Unwatchable

Tornando alle visioni, il secondo film della serata programmato è stato The Driver (1978) di Walter Hill, il regista de I guerrieri della notte. The Driver si è rivelato essere un buon film d’intrattenimento con un paio di inseguimenti in auto veramente notevoli. Rispetto ai due film con cui ha dei legami, Le Samourai (1967) e Drive (2011), è quello dei tre che ho trovato meno interessante. Riprende alcuni concetti del primo e, rispetto al secondo, il personaggio principale è molto meno sviluppato. Elementi che mi fanno apprezzare di più il primo e l’ultimo. Visione comunque gradevole e, lo ripeto fino alla noia, è sempre un arricchimento vedere film in relazione tra loro. La cultura cinematografica ne giova.

Se hai visto tutti e tre i film, puoi vedere questo video essay che li mette in relazione, partendo da Drive:

Dimenticavo poi che Drive è tratto in realtà da un libro di James Sallis, dallo stesso titolo, che tra l’altro ho poi letto e apprezzato.


Tempo scaduto per oggi. Alla prossima avventura.

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