Domenica 2 Luglio 2023

Giorno 11 di questo viaggio in Giappone. Giorno 53 di questi due mesi di viaggi. Dopo aver toccato Manchester, Milano, Skopje, Padova, Bologna, Salonicco, Skiathos, Skopelos, Alonnisos, Roma, Tokyo, Aizu, Nikko, Kyoto, oggi scrivo da Osaka. Mi rimangono ancora alcuni giorni a Hiroshima, Tokyo, una notte a Roma e sarò di rientro a casa.

Ieri ho accusato il colpo tra una settimana di sonno frammentato e insufficiente, aria condizionata nei mezzi pubblici e indoor, umidità, caldo e pioggia fuori, cibi diversi dai soliti e in quantità probabilmente insufficiente. Il mio organismo è sceso a un livello di energia così basso, ieri, che ho dovuto fermarmi e dormire buona parte del pomeriggio, sera e notte. Oggi sono di nuovo in forma, anche se non al mio 100% solito. Pronto per una giornata intera a Osaka, ancora senza programma. Prima però voglio aggiornare il blog con un post di commento generale dell’ultimo periodo, prima di pubblicare l’aggiornamento sugli ultimi 2 giorni, del mio diario di viaggio.

La prima parte dell’anno si è conclusa ed è stata ancora una volta straordinaria. Sono una persona fortunata e ne sono consapevole. Non solo per i numerosi viaggi, ma per lo stato psicofisico quasi sempre su ottimi livelli. In quest’ultimo viaggio ho trascurato varie buone abitudini, per motivi vari che non sto a discutere neanche con me stesso, e purtroppo l’effetto negativo si percepisce. Non che sia un male di per sé lasciarsi un po’ andare, ma non per periodi prolungati. Ho fatto bene quindi ieri a rinunciare a una serata in giro per Osaka a favore di una bella dormita.

Sono fortunato anche per le relazioni personali costruite nelle ultime settimane. Sono tornato in una vecchia fase in cui le mie relazioni sono molto proiettate all’estero e molto virtuali, almeno nella costruzione e nella gestione, rispetto al periodo pre pandemico. Un male perché in parte accuserò il colpo quando tornerò a casa. Un bene perché alcuni di questi amici mi verranno a trovare e io andrò a trovare loro in nuovi viaggi, per non dire dell’ipotesi di viaggiare insieme con alcuni di loro, come fatto del resto anche recentemente. Le relazioni personali locali, sfilacciate dalla pandemia, non sono tornate ai livelli pre pandemici e, detto con franchezza, oggi non ho più l’interesse a farle tornare come prima. Sono sempre più dell’idea che le relazioni superficiali e sporadiche sono qualcosa di cui ho poco bisogno e che le persone, nella vita, vanno e vengono. C’è semplicemente da accettare che questa è la vita, senza aggrapparsi o tirare nessuno.

Ultima cosa da notare: quando viaggio, soprattutto se in posti nuovi e ancor di più se in compagnia, consumo molti meno media di quando sono a casa. Deduco che a) i media, per me, sono un modo per viaggiare quando non posso farlo fisicamente, b) si può vivere tranquillamente senza vedere tv, serie e anche senza leggere libri o andare al cinema (anche se ho già in calendario di recuperare 5 film nelle due settimane seguenti al mio ritorno), c) il consumo di media è in gran parte un bisogno indotto. Meno è meglio. Più qualità e varietà, meno quantità.

Chiudo qui questo bilancio sommario, augurandomi semplicemente di continuare su questa strada.

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