28 Luglio 2023

““Mangiare caviale tutti i giorni a un certo punto viene a noia!” sostiene Willibald Ruch, che ricopre la cattedra di Psicologia della personalità presso l’Università di Zurigo. Il cervello ha bisogno di varietà per stare allegro. Un uomo che la prima volta al supermercato con la compagna scopre che questa ama paté di fegato e Jamon Serrano, e che da quel momento ogni weekend glieli compra per farla contenta, dopo un mese (se non prima!) il massimo della reazione che potrà suscitare sarà un sorrisino compassionevole.”

Christina Berndt, La Scienza Della Contentezza

Stavo per scrivere che oggi non ho molto da scrivere e poi ho visto questa intervista allo scrittore Hanif Kureishi. Kureishi ha avuto un grave incidente mentre era a Roma durante le feste di Natale dello scorso anno e da allora è semi paralizzato. La sua storia è nota perché da allora ha dettato alla moglie ogni giorno i suoi pensieri, perché fossero pubblicati su Substack e su Twitter. Pensieri che alternano disperazione, battute, vita vera. Nell’intervista a Channel 4 News Kureishi racconta cosa gli è successo, cosa gli sta succedendo e la speranza di migliorare, ora che ha ripreso la sensibilità in tutto il corpo, ma non è in grado di camminare né di scrivere.

L’intervista è toccante perché, nonostante la forza d’animo, il sostegno della famiglia e degli amici, le cure mediche da paese industrializzato, Kureishi è fortemente depresso, non mangia, è debole e fatica ad andare avanti. Utile per ricordarci cosa è importante nella vita, i gesti e le abilità che diamo per scontate e che non dovrebbero esserlo. 10 minuti spesi bene.


Richard MacManus, che conosco dalla prima era dei blog (20 anni fa!), ha attivato una newsletter pratica su cosa è scrivere utilizzando strumenti di intelligenza artificiale. Il tutto sarà gratuito per alcuni mesi. Considerando l’autore, ne vale la pena. Nel suo secondo post segnala un miglioramento di Stable Diffusion XL, per la generazione di immagini. L’ho messo alla prova con un doppio prompt per ricreare una spiaggia con mare calmo e una persona. Non è evidentemente l’Adriatico, ma non è male.


A proposito di newsletter, ieri leggendo The Heat Will Kill You First in spiaggia, mi è venuta una mezza idea per una newsletter relativa al cambiamento climatico in italiano. Unirebbe la mia anima ambientalista, la mia anima di scrittore/autore, sviluppando contenuti e relazioni intorno a un tema su cui sento di dover fare qualcosa, fosse anche sensibilizzando le persone più di quanto non lo siano già. Idea malsana? Non ho verificato chi c’è e cosa fa già sull’offerta in italiano: magari ne vale la pena, magari no. La faccio sedimentare e vediamo se passa o resta.


Siamo entrati in una fase dell’estate in cui non corro all’idea di andare in spiaggia. In questo luglio ho già collezionato una quantità di ore di mare e di bagni superiore a non so quante altre estati degli anni recenti e meno recenti. Se non torna il caldo asfissiante, probabile me ne stia un po’ di più a casa e leggere e scrivere e a fare altro.

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