Martedì 31 Ottobre 2023

#libri

Ho finito La fine delle voglie, libro illuminante sul nostro rapporto col cibo e del perché è sempre più squilibrato. Tutto molto condivisibile, se non fosse che l’autore mette a confronto Stati Uniti, il suo pubblico, e l’Italia, dicendo al lettore di prendere esempio dagli Italiani. Tutto molto giusto e vero, se non fosse anche anche noi siamo sempre più sulla strada americana, con effetti che si vedono. Basta camminare per la strada. Siamo lontani da ciò che si può vedere camminando in una strada a New York, San Francisco, Austin, Las Vegas, ma la direzione è la stessa. La visione idilliaca del rapporto degli Italiani con il cibo, letta da un italiano oggi, suona un po’ ridicola, almeno a me. Avrebbe giovato una prefazione o postfazione dell’autore, scritta espressamente per il pubblico italiano, ma non c’è niente di tutto ciò. Il problema, purtroppo di tutti quei libri tradotti che non sono pensati per un pubblico diverso da quello americano. In questo caso il tutto stride maggiormente, perché si parla molto di Italia.


#film

Visto C’è ancora domani, il primo film da regista di Paola Cortellesi, in una sala gremita. Non mi ha convinto. Il bianco e nero suona artificiale. Vuole forse rendere di più l’idea del periodo storico in cui è ambientato il film – i giorni immediatamente precedenti il voto su monarchia e repubblica – ma a me è sembrato un espediente per rendere vecchio un set che non lo era realmente.

La colonna sonora, come ho letto in altre critiche, stride, perché moderna. Puoi realizzare un film ambientato in un periodo preciso del passato e usare musiche del presente? Certo che sì, ma poi, sempre a me, suona come una strizzata d’occhio a un pubblico giovane, a scapito della credibilità dell’atmosfera. Metteresti un sottofondo rap in un film in costume dell’800? Non credo. Perché in questo sì?

La risposta che poi il film offre alla sottomissione della donna del periodo, il finale di fatto, non è per me una risposta. Se il tutto ha un significato politico, beh, mi sembra fallace alla prova dei fatti. Se non lo vuole avere, allora il film manca di coerenza. Crea una aspettativa che non viene corrisposta. Certo, apprezzabile lo sguardo alla condizione della donna che, a vedere bene, non è cambiato nella sostanza quasi 80 anni dopo. Su questo ci sarebbe da discutere. Forse è un film in cui le donne riescono a empatizzare più di quanto abbia fatto io e a vederci aspetti che io non sono riuscito a vedere.

Non è un brutto film, ma non è un capolavoro. Apprezzabile il tentativo di affrontare un tema quanto mai attuale in modo diverso, ma finiamo per tornare al solito discorso sul cinema italiano e a fare troppi sconti a chi prova a fare qualcosa di diverso, semplicemente perché prova a fare qualcosa di diverso. Se vuoi uscire dal seminato, il prodotto finale deve essere confrontabile con la cinematografia di altri paesi e poter competere. Un film simile fuori dai confini nazionali non lo calcola nessuno, purtroppo, segno che alla fine resta un film pensato per un pubblico ristretto. Prendiamo quel che viene e c’è sicuramente di peggio, ma su scala internazionale ci sono film sullo stesso tema di ben altro livello e con questi io voglio confrontare C’è ancora domani. Confrontarlo con le commedie nostrane e dire che è una perla è troppo facile.


#esperienze

Oggi è l’ultimo giorno di Ottobre, c’è il sole e un caldo vento forte, ma ha già fatto un lieve passaggio di pioggia. La giornata dovrebbe continuare soleggiata e cercherò di fare l’ultimo bagno del mese, dopo averne fatti circa una ventina.

Un mese andato ben oltre le aspettative, sul piano climatico, sul piano della serenità, sul piano della socialità. Ho avuto ospiti per tre fine settimana, al livello dei precedenti mesi estivi seguenti al mio ritorno dal Giappone. Ottima compagnia, buon cibo, buoni libri e un po’ di cinema, in sala e a casa. Ho ripreso a pensare limitatamente al mio futuro e ai miei progetti, prendendo decisioni da troppo tempo rinviate. Tagliare per poi ricominciare a costruire. Forse Novembre sarà il mese della ricostruzione o forse quest’ultima slitterà a Dicembre o al 2024. Non ho fretta e neanche pressioni particolari. Ottobre 2023 è stato un mese all’insegna dell’ordinario che, in quanto tale, diventa straordinario. Non potrei chiedere di più in questo momento.


#passato

9 anni fa tracciavo un bilancio di Ottobre 2014. A leggerlo ora noto che il mio attuale peso è tornato a essere quello di allora, con la differenza che ora è il mio peso stabile (tra 64 e 65 Kg). Altra differenza è che ho ridotto il tempo passato davanti al grande schermo: non ho visto 33 film, forse un terzo circa, e neanche li conto più. Il motivo è che, rispetto ad allora, la mia socialità non è più data principalmente dal mio network professionale e dagli eventi correlati, ma è generata da contatti non professionali, con cui ho una elevata affinità. Per non dire che passo molte più serate con il televisore spento, anche se sono solo in casa. Andare a dormire presto e svegliarmi presto, con la possibilità di passeggiare in spiaggia all’alba per esempio, ha preso il sopravvento sul vedere un film o una serie TV e andare a letto più tardi. C’è vita oltre l’intrattenimento televisivo, che di fatto considero un surrogato alla vita. Va bene quando non è possibile fare di meglio, ma anche nella quotidianità e nell’ordinarietà della routine si possono creare esperienze attive migliori dell’esperienza di stare seduti davanti alla tv, qualsiasi sia ciò che vedi. Del tempo passato online a chattare o a scorrere il feed dei social media neanche ne discuto, perché non avevo profili social allora, non ne ho adesso e non ho alcuna intenzione (o desiderio o necessità) di tornare indietro. Amen.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.