Lunedì 20 Novembre 2023

#citazione

Il punto non è comportarsi o meno come gli altri, bensì prendere le decisioni autonomamente. È importante interrogarsi sulla natura delle nostre azioni e capire come affrontare i problemi.

Manuale Di Un Monaco Buddhista Per Liberarsi Dal Rumore Del Mondo

Siamo portati a trattare la conoscenza come una proprietà privata da proteggere e difendere. È un ornamento che ci permette di avanzare nell’ordine gerarchico.

Il Cigno Nero

#passato

14 anni fa

Venivo ad abitare nella casa dove vivo ancora oggi. Un passo importante, anche troppo rimandato.

10 anni fa

Le strategie sono più o meno sempre le stesse. Tutti le sanno, pochi le applicano: dormire, fare esercizio, stare all’aria aperta, fare volontariato, lavorare non lontano da casa, avere una vita sociale.


#film

[[Serpico]]

50 anni fa usciva Serpico, film sulla corruzione nella polizia di New York, tratto da una storia vera. Il film è incentrato sulla figura di Serpico, poliziotto che vuole semplicemente fare il poliziotto, circondato da colleghi concussi. Un film che regge alla prova del tempo, ma che non ha niente di memorabile. Consigliato per rivedere un Al Pacino giovane e idealista. Ottimo intrattenimento ma non memorabile.


#libri

[[Naked]]

Ho finito il libro di Fancy Feast, in cui la performer di burlesque racconta aneddoti della propria vita. Molto coinvolgente, molto profondo, molto vero. Si passa dall’esperienza di commessa in un sexy shop alla consulenza psicologica in carcere, al sesso telefonico a pagamento, alle performer come personaggio in feste di ricconi e in feste a sfondo sessuale, fino alle performance di burlesque. Piacevole come sentire parlare della propria vita una persona che conosci a una festa e che ti racconta di sé. La copertina poi è deliziosa.

Un libro che mi lascia molto.

I’m not a mind reader. Neither are any of you! I would remind customers. After my workshops, a woman might raise a hand and ask me if I am good at sex. “Yes.” The crowd would shift in their fold-out chairs and giggle. I’d wait a beat, to let the idea hang, to let them hear that I didn’t bat away my competence, to let them imagine what sex with me must be like. “But not because I can unhinge my jaw or fold into a pretzel! I don’t have secret superpowers. I’m good at sex because I know how to communicate, and I’m not afraid of talking to my partners about what I need and what my boundaries are.

Naked

[[Il poeta di Gaza]]

Libro non nuovo di e/o Edizioni che torna d’attualità, considerando l’ambientazione.

L’incipit di Il poeta di Gaza:

Sono rimasto seduto in macchina ancora un istante per dare un’altra occhiata a una sua vecchia foto mentre ascoltavo Here Comes the Sun fino alla fine. È raro sentire Harrison alla radio, e sono poche le belle canzoni dedicate al mattino come questa. Ci tenevo a vedere la faccia di una persona prima di incontrarla, non mi piaceva rimanere sorpreso. Lei era molto bella in fotografia: i capelli tirati indietro, la fronte intelligente. Sorrideva a un arabo durante un incontro tra progressisti.

Era una mattina di fine luglio. Nella via regnava la tipica tranquillità urbana da vacanze estive. Gatti si arrampicavano sui bidoni della spazzatura per rubare cibo, due amici camminavano verso il mare in un viale di tamerici con delle tavole da surf sotto il braccio. Ridevano, spensierati. «Abito al terzo piano» mi aveva detto lei al telefono. Le cassette della posta erano tappezzate da strati di etichette: giovani inquilini andati e venuti, nomi in lettere latine di gente ormai morta. Il palazzo era molto trascurato, l’intonaco cadeva a pezzi. Le finestre alte e strette delle scale, simili a quelle di un convento abbandonato, erano opache di sporcizia. Daphna mi ha aperto la porta a piedi nudi, i capelli raccolti, gli occhi penetranti. È stata questa la mia prima impressione di lei.

«Sono al telefono, entri pure». Scampoli di conversazione, una risatina, una frase veloce: «Devo chiudere adesso, mi aspettano». Ho lanciato un’occhiata al salotto: un paio di comodi divani in stile anni Settanta, una grande finestra aperta sulle fronde di un ficus, un piccolo televisore, alle pareti quadri di un certo interesse che non ho avuto il tempo di osservare. L’appartamento si affacciava su un cortile interno ed era molto luminoso. Chissà perché mi aspettavo un posto buio.

«Venga di qua, staremo in cucina» ha detto.

Il poeta di Gaza

[[L’ora di Greco]]

Nuova traduzione di un libro di Han Kang, di cui quest’anno ho già letto Atti umani.

Il libro comincia così:

«C’era una spada tra noi»: prima di morire, Borges aveva espresso il desiderio che sulla sua lapide venissero incise queste parole. Lo aveva chiesto a María Kodama, la giovane e bella assistente di origine giapponese che lo aveva sposato quando lo scrittore aveva ottantasei anni, condividendo gli ultimi due mesi della sua vita, ed era rimasta al suo capezzale a Ginevra, città in cui Borges aveva vissuto da ragazzo e dove ora voleva essere sepolto.

Uno studioso ha definito quella breve epigrafe «un simbolo potente e affilato». Secondo lui sarebbe un’importante chiave di accesso alla scrittura di Borges – la spada che separa il suo stile dal realismo letterario del passato – ma a me sembra una confessione estremamente pacata e personale.

La frase rimanda a una leggenda della mitologia nordica: la prima notte che un uomo e una donna trascorrono insieme, che sarà poi anche l’ultima, tra loro viene adagiata una spada fino all’alba. E cos’altro potrebbe rappresentare quella lama potente e affilata, se non la cecità che si frappose tra il mondo e Borges nei suoi ultimi anni di vita?

In Svizzera ci sono stato, ma senza passare da Ginevra. Non avevo particolare desiderio di vedere la sua tomba. In compenso ho visitato la biblioteca di San Gallo, che lo avrebbe infinitamente ammaliato (ricordo il contatto ruvido delle pantofole in feltro fatte indossare ai visitatori per proteggere il pavimento millenario), poi ho preso un battello dal molo di Lucerna e ho navigato fino al tramonto tra le gole alpine ricoperte di ghiaccio.

Non ho scattato nessuna foto. I panorami si sono fissati solo nelle mie pupille. E le cose che erano comunque impossibili da catturare con una macchina fotografica – suoni, odori, sensazioni tattili – mi si sono impresse nelle orecchie, nel naso, sulla faccia e sulle mani. All’epoca, non c’era ancora una spada tra me e il mondo e mi bastava così.

L’ora di Greco

[[Fuori Le Palle]]

Nuova traduzione di un libro uscito in Francia qualche anno fa. Chissà perché, il tema della mascolinità (tossica) resta sempre attuale. Copertina che si fa notare.


#esperienze

Anche oggi la giornata comincia con un sole splendente. Ieri è stato così splendente da permettermi di stare a prenderne un po’ per due ore la mattina e un’ora al pomeriggio. Non credo mi sia capitato mai né di avere tutto questo tempo a Novembre per prendere il sole, né che tutto questo bel tempo e temperature sopra la media siano mai stati così disponibili in questo momento dell’anno. Se mi vedi in giro, sai perché sono ancora abbronzato: basta passare tempo all’aria aperta, soprattutto se la temperatura è ancora gradevole, almeno nelle ore centrali della giornata. Se non è un segno dei cambiamenti climatici in corso, non so cosa lo possa essere.

Buona giornata!

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