Lunedì 27 Novembre 2023

#citazione

“Quella notte ci ho messo più del solito a fare finta di non volerlo, in modi che rendevano evidente quanto invece lo volevo. Non è stato divertente come lo trovavo di solito, o appagante come invece sarebbe stato roteare un machete tra le sue camicie, ma mi sono goduta la limpidezza dell’esercizio. C’era qualcosa di shakespeariano negli uomini imperiosi che te la leccavano: come cadono gli eroi.”

Naoise Dolan, Tempi Eccitanti

#film

Ho superato 100 film visti quest’anno e un film al giorno questo mese! Ho visti film da 15 paesi solo questo mese. Non posso che essere soddisfatto della varietà e della qualità. Viaggiare con gli occhi, pur rimanendo a casa.

The Royal Hotel

Coinvolgente thriller australiano della regista di The Assistant, che a questo punto devo vedere. Scopro a visione conclusa che il tutto è ispirato da una storia vera: Hotel Coolgardie. Altro film da mettere in lista.

The Day He Arrives

Acclamato film coreano di un prolifico regista di cui non avevo visto nulla prima di questo film. Sta nella lista di Indiewire dei migliori 100 film della decade dal 2010 al 2019. In una settimana sono passato da 61 a 64 visti. Ne ho altri in canna.

Questo non mi ispirava – ha un trailer folle – e pur essendo 79 minuti è stato capace di annoiarmi. Sì, a leggere le critiche entusiaste c’è un’idea dietro e neanche meschina, ma il tutto non coinvolge, anzi. Non te lo consiglio, a meno che tu non voglia ampliare i tuoi orizzonti cinematografici. Per palati fini. Molto fini.

Il trailer meriterebbe un commento a parte. Valuta tu:

Murina

Film croato molto attuale, considerando il tema che tratta: il patriarcato, dal punto di vista di una ragazza con un padre padrone. Opera prima, regista donna, ha vinto il premio Camera d’or a Cannes 2021 per la miglior opera prima. Meritato. Pure prodotto da Martin Scorsese. Il perché è raccontato dalla regista su Indiewire.


#passato

15 anni fa

Scrivevo un post inutile, che ho appena cancellato:

Lo so, sono ingenuo. Scrivo con la voglia di condividere e presto il fianco a critiche senza neanche rendermene conto.

Se sbaglio, lo faccio in buona fede e alla luce del sole. Spero almeno di ottenere la clemenza della corte 🙂

Chissà che critica ho ricevuto o cosa mi ha spinto a condividere questo pensiero. Non lo ricordo.

Per post personali (e inutili) come questo, oggi li trascriverei sul mio journal alla data in cui li ho scritti, ma questo non mi dice veramente più nulla. Amen.

4 anni fa

Documentavo il mio periodo senza smartphone. A riprova che si può fare a meno di tutto e ci si può abituare a tutto, oltre al potere di cambiare ciò che ci sembra impossibile.


#esperienze

Non è il mio periodo dell’anno preferito. Dormo molto. Esco poco. Sto molto alla scrivania. Cerco di limitare il tempo sul divano. Periodo solitario da cui cerco di imparare qualcosa, su me stesso e sulle mie relazioni personali, senza starci a rimuginare troppo. Ormai ho capito che è inutile investire su situazioni ormai oltre il salvabile. Un po’ di letargo non mi fa male, a patto di non poltrire e di fare esercizio, oltre che di non deprimermi. Sabato pomeriggio ho fatto due passi e sono stato un’oretta a leggere e a bere una cioccolata in un bar recentemente rinnovato vicino a casa. Ho cambiato aria e mi ha fatto bene. Oggi potrei fare lo stesso.


#libri

Luiss University Press ha delle copertine molto riconoscibili, che si fanno notare.

[[Magnifici ribelli]]

[[Kant e gli extraterrestri]]

In inglese ho trovato un altro libro dello stesso autore, con un titolo accattivante:

[[The Supermarket of the Visible]]

[[Tecnofeudalesimo]]

La nave di Teseo ha tradotto un libro che avevo già segnalato tempo fa: Tecnofeudalesimo di Yanis Varoufakis. Il capitalismo nell’era delle piattaforme. Da leggere.

[[La seconda venuta di Mavala Shikongo]]

Gallucci ha pubblicato un vecchio libro di Peter Ornerm: La seconda venuta di Mavala Shikongo, che mi ha permesso di scoprire questo autore. Il suo ultimo libro è un libro di essay, saggi.

Libro finalista a un premio per i migliori saggi, che mi ha fatto scoprire il vincitore dell’edizione 2023:

[[A Left-Handed Woman]]

I write with my left hand. Left-handedness used to be considered a malign aberration (“sinister” is Latin for “left”), and in the generations before mine, left-handed schoolchildren were routinely “switched.” Enforced conformity, especially, perhaps, when it selects an inborn trait to repress or persecute, breeds intolerance for difference of all kinds. Singled out for bullying or conversion, a child internalizes the message that she isn’t “right.”

I have a bittersweet memory in this regard. My father had been switched by an implacable Hebrew schoolteacher who’d made him sit on his left hand for six years. Even in old age, he still flexed it compulsively, though I reckoned that other childhood humiliations had also numbed him. Our relations were mostly silent, and I pined for his attention. But when I was learning to write, he sat patiently by my side, holding my wrist so it wouldn’t hunch over “like a cripple’s back.” He wanted to endow me with a “beautiful hand”—the signature of a lady. I don’t think he realized how illegible his love was.

In the contemporary world, belonging to the left-handed minority (about ten percent of the population) is a minor inconvenience. But when I started kindergarten, at the height of the McCarthy hearings, my mother, Alice, warned me not to describe myself as a “leftie.” Why, I asked her? “It could get us into trouble,” she said darkly. I had no idea what she meant, and her anxiety was cockeyed, since my parents’ only cell was our four-room apartment. Yet the tone of that caution sobered me to the core. It hinted at a guilty secret that a careless word could betray.

A Left-Handed Woman

Tra l’altro ha anche una bella copertina:

[[Sale]]

Sale di Mark Kurlansky è un altro libro tradotto, pubblicato da poco ma non recente. Sembra interessante.


Post in aggiornamento durante la giornata con nuove scoperte ed esperienze.

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