Giovedì 21 Dicembre 2023

#esperienze

Oggi non può che essere una buona giornata. Sono già le 11:01 e il sole quasi arrivato al giro di boa. Oggi è il giorno con meno ore di sole dell’anno. Ciò significa che da domani si ricomincia a salire. Per me oggi è un gran giorno: riprendo a essere totalmente libero, almeno fino alle incombenze natalizie, che per me sono minime, per scelta. Zero stress. Niente decorazioni, niente addobbi, niente corsa ai regali, niente cene aziendali, niente celebrazioni, se non qualche pranzo e qualche ora in famiglia, con un regime dietetico caratterizzato da qualche porzione in più di cibo e un po’ di zucchero in più, con moderazione. Arrivo alle feste con uno stato di forma quasi impeccabile, soprattutto considerando che l’autunno è un periodo naturalmente orientato al prendere peso. Non ho preso un grammo in più, pur con un regime di esercizio fisico poco frequente, seppur intenso. In parole povere: il mio metabolismo funziona e il mio mix di alimentazione e di movimento è quello che mi serve. Punto.

Forse mai come quest’anno ho trovato la consapevolezza che lo status di single mi si addice e mi soddisfa. Scelgo io quando circondarmi di amici e quando stare da solo, che non significa sentirmi solo, anzi. Ho trovato, quest’anno più che mai, il mio equilibrio. Senza frustrazioni, senza tristezza, senza surrogati di socialità. Immodestamente, credo di essere cresciuto in termini di resilienza, gestione delle persone difficili, pazienza, gestione delle emozioni negative. Ho avuto più di una occasione, anche recentemente, per mettermi alla prova e mi dico bravo da solo. Pacca sulla spalla, meritata.


#film

Adagio

Classificazione: 2.5 su 5.

Non mi ha convinto. Non mi ha convinto il soggetto. Non mi ha convinto la sceneggiatura, che ha qualche bel buchetto, se non di più. Peccato, perché lo sforzo produttivo si percepisce. Luci, fotografia, scenografia. Tutto di alto livello sul piano tecnico. Sviluppo dei personaggi, da discutere. Motivazioni che muovono la storia, da discutere. Un crime italiano come pochi, ma se confrontato con altri crime internazionali, del presente e del passato, – ne ho visti diversi di asiatici nelle ultime settimane – è abbastanza mediocre. Il pubblico non risponde, credo più per una programmazione in un periodo improprio che per il film in sé. Non si addice per nulla allo spirito delle feste di Natale, che vuole film allegri, comici, per famiglie. Si merita di più, pur con i suoi limiti.


Il periodo natalizio comprende nuove uscite notevoli. Maestro in piattaforma, Ferrari in sala. Stasera è la sera di Foglie al vento. Non sono sicuro mi piacerà, ma è comunque da vedere.


#libri

A Therapeutic Journey

Un gioiellino di libro, sulla salute mentale è A Therapeutic Journey, in lettura. Proposto con la chiarezza, la grazia e l’accessibilità di tutti i prodotti di The School of Life. Soltanto leggerlo mi rilassa già.

Probabile una prossima traduzione a opera di Guanda.

A healthy mind combines an appropriate suspicion of certain people with a fundamental trust in humanity. It can take an intelligent risk with a stranger. It doesn’t extrapolate from life’s worst moments in order to destroy the possibility of connection.

[…]

It is a sign of the supreme wisdom of small children that they have no shame or compunction about bursting into tears. They have a more accurate and less pride-filled sense of their place in the world than a typical adult: They know that they are only extremely small beings in a hostile and unpredictable realm, that they can’t control much of what is happening around them, that their powers of understanding are limited, and that there is a great deal to feel distressed, melancholy, and confused about.

[…]

When the impulse to cry strikes, we should be grown up enough to cede to it as we did in our fourth or fifth years. We should repair to a quiet room, put the duvet over our head, and allow despondency to have its way. There is in truth no maturity without an adequate negotiation with the infantile and no such thing as a proper grown-up who does not frequently yearn to be comforted like a toddler.

A Therapeutic Journey

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