Varie ed eventuali #3

Colui che non sa ululare non troverà il suo branco.

CHARLES SIMIĆ, AX

Che settimana! La mia prima settimana all’estero dopo il rientro a luglio 2023 dal Giappone. Settimana intensa, piena eppur veloce. Relax, sonno, cibo sano, arte contemporanea, cibo vegano, camminate, cibo vietnamita, narrativa, film d’autore. Non mi sono fatto mancare niente.


Il periodo del silenzio

La protagonista decide di smettere di parlare. Scrittura molto fresca, senza troppi fronzoli. L’ho trovato molto attuale. In lettura.

“E se lo facessi sempre? Intendo, se smettessi di usare il cellulare?”

“Un altro capitolo della tua ribellione tardiva, Martinez?” mi chiamava Martinez per via di Cristina Martinez dei Boss Hog. Oltre al nome, era convinta che le assomigliassi nell’aspetto. Mi invidiava per questo. Lei invece assomigliava a Liv Tyler. La invidiavo per questo.

“No. Ma dico, è davvero così determinante?”

“Vedi un po’ tu. Mi stai chiedendo se è giusto oppure no? Se era meglio quando si stava peggio?”

“Intendo il telefono come mezzo di comunicazione. Qualsiasi tipo di telefono, anche quello fisso.”

“Ah, parli di preistoria.”

“Quello.”

“La tua domanda? Scusa, mi sono persa.”

“Secondo te, è possibile farne senza? O è un punto di non ritorno?”

“Tu riusciresti a fare a meno del riscaldamento e tornare a cacciare e raccogliere bacche anziché scendere al supermercato? Non so.”

“E nella nostra amicizia? Riusciremmo a mantenere un rapporto come facevano i nostri nonni?”

“Ma tutto bene? Che cazzo c’era in quel cocktail?”

“Rispondi.”

“Che vuoi che ti dica. Non abitiamo poi così vicino. Sicuramente non mi metterei a prendere un autobus ogni volta che mi viene l’impulso irrefrenabile di sparlare di qualcuno. Oppure cosa dovrei fare, scriverti una lettera? Che fatica. Odio le persone che si oppongono a tutti i costi alla tecnologia e al progresso. Credono di essere anticonformisti invece sono solo dei reazionari noiosi.”

Il periodo del silenzio

Poi ci mettemmo a ballare in maniera scoordinata e capii che ero veramente sbronza quando scambiai una canzone per un’altra e poi smisi del tutto di distinguerle. Il locale era pieno di gente ed era impossibile non sbattere contro qualcuno mentre ballavi. Gli amici di Silvia avevano formato un cerchio, ma ognuno di noi a turno lo rompeva o trascinava dentro gente a caso. Ero talmente sbronza che avevo smesso di preoccuparmi di come ballavo, e anche di guardare gli amici di Silvia per copiare il ritmo.

Il periodo del silenzio

Mezzanotte

Fa specie seguire le vicende personali e professionale di un pilota commerciale quando sei in attesa dell’imbarco e stai volando, soprattutto se all’inizio della storia c’è un atterraggio d’emergenza. Quel che si dice il momento giusto.

Se mi leggi da un po’ avrai capito che la psicologia del personaggio mi ha subito conquistato.

In questo caso la scrittura è senza peli sulla lingua. Esempio:

Schiena incurvata, l’ano saldo intorno al suo uccello, Quattro Rotelle Kate è tutta un quanto mi piace. Sembra un entusiasmo sincero. Rispetto ad altre donne che accordano il lato b come premio finale in un processo di progressivo avvicinamento, per Kate, invece, è la vagina a essere una faccenda intima.
«Il culo è di tutti, la fica no» proclamò la prima volta che si ritrovarono faccia a faccia. Mezzanotte l’ascoltò con attenzione mentre Kate gli esponeva la sua idea sulla dicotomia ano-vagina. «La fica è la parte più preziosa del corpo perché è in connessione con l’utero, e nell’utero nasce la vita. La fica appartiene a pochi, mentre il culo serve a disfarsi di quello che al corpo non serve più. È il canale di scolo, il corridoio dei rifiuti».

Mezzanotte

La sala dei professori

Visto in anteprima dell’anteprima che nel mio cinema locale c’è domani sera, con intervista in diretta al regista. Film nominato tra i 5 per l’Oscar al miglior film internazionale e già questo è un gran riconoscimento.

Film tesissimo. Aria che si taglia col coltello. La vicenda si svolge in una scuola tedesca, presa come microcosmo del mondo di oggi. Gran gran film. Molto apprezzato. Protagonista molto brava. Ultra consigliato. Ti sconsiglio invece la visione del trailer perché sintetizza tutto il film.

Skin Deep (2022)

Altro film super consigliato è il vincitore del Queer Lion al Festival di Venezia del 2022, purtroppo mai distribuito in Italia. Intelligente e visionario nel trattare vari temi: identità, rapporto tra mente e corpo, relazioni personali, sessualità e molto altro.

Ennesima dimostrazione che limitarsi a vedere quel che passa il convento, abbonandosi per semplicità a una o più piattaforme mainstream, significa perdersi molto. Peggio per chi è pigro e lascia scegliere l’algoritmo. Peggio per tutti in realtà perché, pur avendone la possibilità, perdiamo l’opportunità di crescere socialmente come comunità, attraverso la contaminazione con la diversità. Rispetto al passato non abbiamo scuse. Internet rende raggiungibile quasi qualsiasi prodotto culturale.

Leggiti almeno l’intervista col regista, per sapere cosa ti perdi.

Annie Blue di Launder

Scoperta per caso in sottofondo in un caffè.


Cibo


Un oceano senza sponde

Scoperto per caso – uscito nel 2022 da Sellerio – inizio a leggerlo e non resisto nel sottolineare e nel condividere passaggio su passaggio con vari amici. Scrittura che scivola via con un realismo impressionante. Parole che coinvolgono e che generano empatia, frase dopo frase.

La mattina era un momento difficile. Era sempre stato così, per me, e la cosa andava peggiorando con l’età. Il tempo che sta per scadere, e via dicendo. Il sole che sorgeva, uno sparo al cuore. Un’altra notte era passata, con baci non dati, cose intime non confidate e lasciate lì a sfiorire, appassire, rinsecchirsi e morire. Fai del tuo meglio per tirarti su. Ricordi a te stesso che le cose potrebbero andare molto peggio. Hai una bella vita, riesci a star bene da solo, pesi ancora quanto pesavi al college, hai l’abbonamento al Met, hai tutte le consolazioni di cui hai bisogno. Ma la tristezza sa essere subdola, e a volte appena sveglio avverti un certo grado di devastazione. L’urlo della solitudine, l’amore non corrisposto, eccetera eccetera. Ci si abitua. È come vivere in tempo di guerra.

Un oceano senza sponde

Vivevano in isolamento. Avrebbero tranquillamente potuto trovarsi in un rifugio nei boschi, non fosse che prendevano la metro ogni mattina per andare al lavoro. Era l’amore quando dà il peggio di sé, da molti punti di vista. La città pulsava attorno a loro ma loro si guardavano imbambolati. Oh, per non parlare del bel pentolone di ambizioni frustrate che tenevano a sobbollire indisturbato sul fornello.

[…]

Pensavo a lui ogni mattina. Il che significava che lo immaginavo con sua moglie. L’immaginazione deve avere avuto un ruolo evoluzionistico cruciale nella sopravvivenza delle specie, ma sa anche essere crudele. Quando immagini due persone che si svegliano insieme, quello che vedi non sono litigi, o sguardi glaciali; non vedi noia, ansia, sospetto. Nessuno ha bisogno di rinfrescarsi l’alito, nessuno custodisce dentro di sé un segreto come una bomba inesplosa. Immagini due persone che hanno tutto quello che tu brami. L’immaginazione sa essere spietata, ed è spudorata, spudorata come il tempo.

Un oceano senza sponde

Arte


Arc

Non ultimo, è uscita la versione per Windows di Arc, nuovo concept di browser, già disponibile per iOS e per Mac. Lo sto sperimentando. Devo ancora importare tutte le estensioni che mi semplificano la vita, quindi non ho ancora provato a renderlo il mio browser principale, ma lo proverò. Intanto ti sto scrivendo da una finestra aperta con Arc.

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