Air conditioner e Aline Frazão

Ogni giorno sembra uguale al precedente, in questo gennaio di semi lockdown casalingo, eppur non lo è. Basta un film, un brano musicale, un libro a renderlo diverso e unico. Il potere dell’arte e delle storie.

Ogni giorno che passa sono sempre più felice di aver attivato un abbonamento annuale a Mubi (72 euro) e poter godere di una selezione di film curati con attenzione, da ogni angolo del pianeta. Avevo messo in lista da qualche settimana Air conditioner, sia per il paese d’origine (Angola), sia per il fatto che fosse una esclusiva Mubi, proveniente dal circuito dei festival internazionali. Scelta azzeccata.

Ieri sera avevo meno d’un’ora e mezza per vedere qualcosa e la scelta è caduta appunto su Air conditioner, che dura 73 minuti. Il film è evidentemente girato con pochi mezzi e il panorama non è quello che vedi di solito al cinema. Niente di bello, come non è bello un quartiere di una capitale africana di un paese come può essere l’Angola. Qual è la capitale dell’Angola? Luanda. Quando ne hai sentito parlare l’ultima volta? Forse mai, forse per la guerra di non molto tempo fa. Sta di fatto che in Angola si parla portoghese, eredità dei colonizzatori. Il film è ovviamente in portoghese, con sottotitoli anche in italiano.

Ciò che mi ha colpito del film è la bellissima colonna sonora a opera di un’artista locale che ora seguo su Spotify: Aline Frazão. Ti consiglio in particolare Mino’s dream again.

Prima o dopo la visione del film ti invito anche a leggere la presentazione a opera del regista, sul blog di Mubi, notebook, che merita la lettura, se sei un vero cinefilo.


Quanto è appagante fare un piccolo sforzo di disagio produttivo e vedere un film africano, piccolo, povero, ma con storie che meritano di essere conosciute e ascoltate? Non è un’esperienza da preferire all’ennesima produzione americana, con sempre le stesse facce, gli stessi panorami, le stesse storie? Quanti film africani hai visto? Quante volte sei stato in un ristorante di cucina africana? Per quanto poche, immagino più di quanti film africani puoi aver visto in vita tua. Eppure, se mangiare in un ristorante africano è possibile solo in poche città italiane, vedere un film africano è facile, grazie a internet. Almeno qualcosa si trova. Un altro film africano, dalla Costa d’Avorio, La notte dei re, che merita la visione. Il mondo è molto più vario, ricco, colorato, vivace, sfaccettato di quanto sei portato a credere e pensare limitandoti alla pappa pronta che ti viene propinata dall’algoritmo e dalle grandi piattaforme americane. Ci vuole solo un po’ di curiosità, ma alla fine è questa che manca. Non meravigliamoci poi della società in cui viviamo, frutto di queste scelte.

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