Mercoledì 20 Settembre 2023

Continuo a scrivere post come se fossero lettere indirizzate a un amico, dopo il primo esperimento nel post precedente.


Caro N,

come stai? Spero che tuo padre torni presto in forma e di avere presto l’occasione di rivederti, in un momento più tranquillo per te.

Il mio Settembre continua, più o meno, in quella che chiamo estate senza fine, anche se in realtà una fine ce l’ha e si sta approssimando. Da sabato arrivano, sembra, un calo di temperatura associato a piogge e venti dai quadranti settentrionali. Dalla settimana prossima mi dovrò, forse, accontentare dell’amaca e tornare a occuparmi di affari correnti per la seconda metà della giornata. Avremo tempo di riparlarne.


Nei giorni scorsi ho visto un film che potrebbe suscitare il tuo interesse. Si tratta di Patagonia.

Un film che nel trailer promette ma non mantiene. Non te lo consiglierei purtroppo, seppur ci siano un paio di scene che so avrebbero attratto la tua attenzione. Quando in un film la sceneggiatura (la storia) è debole, non serve avere una buona recitazione, qualche scena ben fotografata o avere qualche altra idea. Il tutto finisce per non funzionare. Spesso succede in film impegnati, che vogliono raccontare temi sociali poco visti al cinema e poco trattati e discussi. Nel caso di Patagonia c’è molto sul fuoco ma finisce per non cuocersi nulla. Magari lo potrai recuperare su una piattaforma, senza impegno.

Su Mubi è uscito Rotting in the sun e l’ho già consigliato a molti amici. Uno l’ha anche già visto e apprezzato. Lo recupero a breve, ma reputo più divertente vederlo con qualcuno. Non ho neanche voluto vedere il trailer, perché visto l’interesse sul tema non voglio sapere niente più di quello che so già. Se sei curioso, te lo allego.

Con l’amico M abbiamo anche deciso di avviare un percorso comune di visione e confronto di film considerati classici con Effetto notte di Truffault. Da vedere entro martedì prossimo.


Ho finalmente terminato Cronorifugio, libro vincitore dell’International Booker Prize, premio attribuito a un’opera tradotta e non scritta originariamente in inglese, tanto che viene poi dato all’autore e al traduttore del libro. Il tema del libro è la memoria e il passato. lo sviluppo decisamente originale. Ho trovato la prima metà molto coinvolgente e la seconda noiosa, oltre a diventare poi un insieme di ricordi e di brevi capitoli scollegati tra loro, se non nella memoria dell’autore/narratore. Felice di averlo terminato. Non è un libro per tutti. Considero comunque un buon esercizio confrontarsi con libri di qualità, anche se non sempre facili.

Ho ripreso quindi le lettere di John Le Carrè in Vita segreta di una spia. Altri tempi. Ieri sera ho anche iniziato il primo capitolo di Doppelganger di Naomi Klein. Non è una lettura che annoia e in inglese la trovo accessibile.


Oggi 4 anni fa trovavo il tempo di comunicare un cambiamento per questo blog. Una transizione da professionale a personale. Sempre in questa data lasciavo una traccia su un cambio di abitudini in vari ambiti: abbandono delle newsletter, abbandono della presenza attiva su Twitter (che sto pensando di chiudere definitivamente), abbandono di Telegram (su cui sono tornato), meno tempo passato alla scrivania davanti al computer. Di fatto mi stavo reinventando. Il mio periodo (semi)sabbatico era già avviato da mesi, ma era il primo momento in cui avevo la prospettiva di stare a casa dopo mesi in viaggio o con lo strascico dell’insegnamento all’università a Milano. Stavo per avviare una nuova fase della mia vita che, per molti versi, continua ancora oggi. Nel frattempo ho aggiornato la routine del mattino per aggiungere il journal, il blogging, l’esercizio fisico, la meditazione e la colazione ritardata per aumentare le ore di digiuno intermittente. Ho imparato anche che è normale avere dei periodi di pausa e di dover quindi ripartire: il cambiamento richiede una applicazione continua, senza fine.


Sei tu ad avermi detto tempo fa che sono una fonte di stimoli a cui non riesci a stare dietro. Questa lettera probabilmente ne è l’ennesima dimostrazione, senza volerlo.

Sono quasi le 9. Tra poco mi peso – nonostante i ritmi irregolari dati da pasti fuori con amici la bilancia mi vuole ancora bene – faccio colazione e probabilmente aggiungerò qualche ora di mare, in compagnia di Naomi Klein o John Le Carrè.

Carpe diem

Un abbraccio

L

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